Il ricordo di Solferino 2024

Il 22 giugno ho avuto l’onore di partecipare alla fiaccolata della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a Solferino, un evento unico che celebra non solo la storia, ma anche i valori fondamentali di umanità, solidarietà e dedizione che questa organizzazione incarna. Quest’anno, in occasione del 160° anniversario della fondazione di Croce Rossa Italiana, mi sono unito a migliaia di volontari per partecipare a questo evento memorabile.
A distanza di qualche mese, i ricordi di quell’esperienza sono ancora vividi, così come i valori di umanità e solidarietà che continuano a guidare il nostro lavoro di volontari ogni giorno.
I miei 22.000 passi tra Solferino e Castiglione delle Stiviere
La fiaccolata ha coperto un percorso di circa 15 km, da Solferino a Castiglione delle Stiviere, un tragitto che attraversa i luoghi della storica battaglia, simbolicamente rappresentando il cammino di Henry Dunant e l’idea originaria della Croce Rossa. Camminare con la fiaccola in mano tra 8.000 volontari è stato un modo tangibile di rendere omaggio a quei principi che, dopo oltre un secolo e mezzo, continuano a guidare la nostra azione quotidiana.
Ogni passo di quei 22.000 che ho fatto non era solo un movimento fisico, ma un atto di testimonianza del principio di umanità. La fiaccolata è un richiamo alla nostra responsabilità come volontari della Croce Rossa: portare aiuto, supporto e speranza a chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione alcuna.
La forza dell’umanità: le parole dei rappresentanti
Durante l’evento, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’importanza storica di questi luoghi e il significato profondo della Croce Rossa. Ha sottolineato come la battaglia di Solferino, una delle più cruente della seconda guerra d’indipendenza, abbia ispirato la nascita della Croce Rossa. Le sue parole hanno evidenziato il percorso di sofferenza e speranza che ha caratterizzato quel momento storico e che oggi continua a vivere attraverso il nostro impegno.
Il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, ha espresso la gratitudine per il lavoro quotidiano svolto dai volontari, mettendo in luce le sfide che affrontiamo nel garantire l’accesso umanitario e nel promuovere i principi di imparzialità, neutralità e indipendenza. Le sue parole hanno rinforzato il senso di missione e dedizione che caratterizza ogni volontario.
Un impegno costante per il futuro
La partecipazione di volontari da tutto il mondo, tra cui giovani provenienti da oltre 35 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha rappresentato un segnale di speranza e continuità per il futuro. Questi giovani, preparati a sfide comuni, incarnano quel sentimento di fratellanza e comprensione reciproca di cui abbiamo disperato bisogno in questo momento storico. In un periodo segnato da nuove sfide umanitarie, dalla crisi dei rifugiati alle emergenze climatiche, la presenza di giovani volontari dimostra che i valori fondanti della Croce Rossa rimangono più rilevanti che mai.
Durante il percorso, ho avuto modo di riflettere su come ogni passo rappresenti un piccolo contributo a una causa più grande. La nostra camminata da Solferino a Castiglione delle Stiviere è stata un atto simbolico e un richiamo all’azione concreta che ogni volontario della Croce Rossa compie quotidianamente. Che si tratti di rispondere a emergenze umanitarie, di offrire supporto psicologico o di promuovere la salute e il benessere nelle comunità, ogni gesto è mosso da un profondo senso di umanità.
Da quella fiaccolata a oggi, ogni mia attività come volontario della Croce Rossa è stata arricchita da quel senso di missione che ho sentito più forte che mai a Solferino. Quei 22.000 passi rappresentano non solo un viaggio fisico, ma un percorso di dedizione e impegno verso i valori che ci uniscono come volontari.
Per approfondire la storia e i principi che hanno dato vita alla Croce Rossa, ti invito a leggere Un Souvenir de Solferino di Henry Dunant. Questo libro, considerato una pietra miliare della nascita della Croce Rossa Internazionale, narra la battaglia del 24 giugno 1859 tra l’esercito franco-sardo e quello austriaco, conosciuta come la battaglia di Solferino e San Martino. Le pagine di Dunant offrono un appello commovente all’umanità, esortando alla fratellanza e alla protezione dei più deboli, dei feriti e delle vittime che le guerre e le scelte politiche inevitabilmente causano.
David Passarelli
Le opinioni e i pensieri espressi in questo post riflettono esclusivamente la mia esperienza personale e non rappresentano necessariamente la posizione ufficiale della Croce Rossa Italiana.