Combattere l’inquinamento da plastica nelle Alpi con il progetto CleanAlp

Le Alpi, con la loro bellezza mozzafiato e la ricca biodiversità, rappresentano un tesoro inestimabile per l’Europa. Tuttavia, questo ecosistema fragile è minacciato dall’inquinamento da plastica, una problematica crescente che richiede un impegno collettivo per essere contrastata.
Il progetto CleanAlp, ideato dall’European Research Institute (ERI) con il supporto di The North Face Explore Fund, si pone come risposta concreta a questa sfida, adottando un approccio multiforme che combina ricerca scientifica, educazione ambientale e azioni concrete di sensibilizzazione.
Gli obiettivi del CleanAlp
Il cuore del progetto CleanAlp è la valutazione dell’entità e della tipologia dell’inquinamento da plastica sui sentieri alpini. Si propone di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di un comportamento responsabile per proteggere l’ambiente alpino e promuovere azioni concrete per ridurre i rifiuti.
Un’indagine approfondita sull’inquinamento alpino
Il progetto CleanAlp ha portato alla luce dati allarmanti sull’inquinamento nei sentieri alpini, rivelando che quasi mezzo chilo di rifiuti, prevalentemente plastica, viene abbandonato ogni chilometro di escursione. Attraverso un’imponente indagine durata due anni, che ha coperto 488,08 chilometri di territorio alpino, è stato possibile quantificare l’impatto dell’attività umana su questi delicati ecosistemi.
I dati raccolti mostrano oltre 200 kg di rifiuti recuperati, con la plastica che costituisce il 40% del totale. Questo evidenzia l’urgenza di adottare comportamenti più sostenibili e responsabili in montagna.
Tra i detriti più frequentemente rinvenuti, i fazzoletti di carta si distinguono nettamente, con un totale di 1832 pezzi, seguiti da mozziconi di sigarette, che raggiungono i 1307.
Sorprendentemente, il volume di confezioni alimentari lasciate indietro dagli escursionisti — tra cui bottiglie, contenitori per succhi, carte di cioccolatini e caramelle — ammonta a 2713 unità, ovvero 5,55 per ogni chilometro percorso. Questi dati sfatano il mito che l’inquinamento da plastica sia un problema limitato alle zone marine e urbane, mostrando come anche le aree montane siano significativamente affette.
Rifiuti vecchi di decenni
Una scoperta preoccupante è stata la quantità di materiali datati, risalenti a oltre quarant’anni fa, che costituiscono circa il 30% del totale dei rifiuti raccolti. Questo evidenzia non solo la longevità dei rifiuti lasciati nell’ambiente ma anche la storicità del problema dell’inquinamento nelle Alpi.
L’estensione della ricerca
L’indagine ha incluso 46 escursioni lungo l’arco alpino nord-occidentale italiano, coprendo 475,43 chilometri e superando un dislivello complessivo di 26.931 metri in 26 diverse vallate, dalla Valgrande alla Val Tanaro. Questo sforzo collettivo ha portato alla raccolta di 203,815 chilogrammi di rifiuti, con una media di 0,42 chili per chilometro. Gli 810 volontari che hanno partecipato a questo studio hanno giocato un ruolo cruciale, censendo ogni singolo pezzo di rifiuto raccolto al termine di ogni escursione.
Tra pulizia e inquinamento: i risultati delle escursioni
Le escursioni hanno rivelato un contrasto notevole in termini di pulizia: il Sentiero dei Fiori in Valle Stura (Cuneo) si è distinto come il percorso più pulito, mentre il Monte Barone in Val Sessera (Biella) ha registrato il maggiore accumulo di rifiuti. Queste differenze sottolineano l’importanza di un impegno collettivo e di strategie mirate per affrontare il problema dell’inquinamento in maniera efficace.
Prossimi passi e iniziative educative
Oltre alla sua intensa attività di ricerca, CleanAlp ha intrapreso importanti iniziative educative e di sensibilizzazione rivolte a diversi target.
In ambito scolastico, il progetto ha collaborato con istituti di vari gradi, dalle elementari alle superiori, combinando lezioni teoriche con esperienze pratiche sul campo. Queste attività hanno raggiunto un totale di 676 studenti, con l’obiettivo di educarli fin da piccoli sull’importanza della conservazione ambientale.
Parallelamente, sono state organizzate formazioni mirate per i professionisti che lavorano in montagna – guidai alpine, gestori di rifugi, personale dei parchi – coinvolgendo 212 partecipanti. Questi incontri hanno fornito strumenti concreti su come promuovere pratiche sostenibili sul territorio.
Infine, attraverso eventi pubblici come conferenze e mostre, CleanAlp ha sensibilizzato la cittadinanza su queste tematiche, richiamando quasi 1000 partecipanti.
Queste iniziative continueranno nei prossimi mesi con l’obiettivo di diffondere i risultati della ricerca e promuovere l’adozione di comportamenti positivi da parte di tutti coloro che vivono e amano la montagna.
Per ulteriori dettagli sul progetto CleanAlp e su come contribuire alla tutela delle Alpi, visita il sito web dell’European Research Institute e segui gli aggiornamenti sui progressi e sugli eventi futuri.
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