Allarme nel Parco del Pineto di Roma

La Pineta Sacchetti, parte del più ampio Parco Regionale Urbano del Pineto nel quadrante nord-occidentale di Roma, è in grave stato di abbandono. I suoi maestosi pini domestici, alcuni alti fino a 30 metri, sono vittime di un parassita letale che li sta condannando a morte certa. Si tratta del blastofago, un insetto che sta decimando queste piante ormai indebolite da decenni di incuria.
Il Parco Regionale Urbano del Pineto patrimonio naturale di Roma
Il Parco Regionale Urbano del Pineto è stato istituito nel 1987 e con i suoi 240 ettari è la seconda area verde di Roma dopo l’Appia Antica. Oltre alla Pineta Sacchetti comprende la Valle dell’Inferno e il Parco delle Mimose. Vi si trovano circa 650 specie di piante e più di 70 specie di uccelli.
La zona era ricca di fornaci già ai tempi della costruzione della Basilica di San Pietro nel XVI secolo. Alla fine del ‘500 venne costruita Villa Sacchetti, andata poi perduta. Il paesaggio conserva tracce di circa 2 milioni di anni di storia geologica.
La vegetazione mediterranea della Pineta Sacchetti
La Pineta Sacchetti è caratterizzata dalla macchia mediterranea, con sugherete, lentisco, corbezzolo, erica e mirto. Vi si trovano anche querce, lecci e alberi di Giuda.
Gabriele D’Annunzio descrisse la Pineta Sacchetti nella sua opera “La Leda senza cigno” del 1916 come un “colonnato chiomoso”, annotando sul suo taccuino: “Ecco la pineta. È su un terrapieno erboso, circondato d’una siepe secca. Gli alberi sono tutti eguali, allineati, come eletti per un rito, inviolabili….A tratti la cupola emerge dal portico dei pini. Roma giace in fondo biancastra, mite e ridente”.
L’insetto killer che non lascia scampo ai pini
Secondo l’assessore all’Ambiente del XIV Municipio, Stefania Portaro, e il responsabile del Servizio Giardini di Roma, Carlo Arcangeli, i pini della Pineta Sacchetti sono ormai condannati. L’insetto chiamato blastofago li sta uccidendo inesorabilmente e c’è il rischio concreto che non sopravvivano alla prossima estate.
L’incuria di decenni è costata cara
I pini della Pineta Sacchetti, già indeboliti da decenni di completo abbandono e dalla mancanza di qualsiasi intervento di cura, sono ora vittime designate del blastofago. Per queste piante non c’è più nulla da fare nell’immediato.
La soluzione drastica: sradicare e ripiantare
Secondo alcuni l’unica soluzione sarebbe sradicare completamente gli alberi malati, ripulire l’area e procedere a nuove piantumazioni. Si tratta però di un intervento lungo, complesso e molto dispendioso, i cui esiti restano incerti.
L’appello: salvare questo polmone verde di Roma
La Pineta Sacchetti rischia di scomparire per sempre, privando Roma di uno dei suoi parchi più belli e preziosi per la qualità dell’aria. Se le istituzioni non interverranno tempestivamente con ingenti risorse, questo polmone verde sarà perso. I volontari da soli possono fare ben poco per arginare un disastro annunciato.
Gli incendi del Parco del Pineto e l’intervento dei volontari di Protezione Civile
Nel 2022, un incendio ha devastato il Parco del Pineto di Roma, evidenziando carenze nel sistema di prevenzione incendi, tra cui sfalci inadeguati, mancanza di linee tagliafuoco e percorsi di sicurezza, e idranti mancanti o fuori uso. Nonostante l’area colpita fosse vasta, i danni alla vegetazione non sono stati gravissimi, ma l’evento ha lasciato un’impressione indelebile.
In questo contesto, l’intervento congiunto di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e volontari si è rivelato fondamentale. I volontari locali di Protezione Civile, che hanno sede proprio nel Parco del Pineto, sono stati tra i primi a intervenire con due squadre operative. Insieme ai Vigili del Fuoco e agli altri soccorritori, sono riusciti a circoscrivere le fiamme, impedendo che causassero danni alle strutture residenziali e al circolo sportivo. Nonostante il vento caldo e la vegetazione secca a causa di mesi di siccità, il coordinamento tra tutte le forze in campo ha permesso di contenere l’incendio e di evacuare in tempo le persone presenti nelle aree colpite.
Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che sono intervenuti, mostrando impegno e dedizione. Questa emergenza ha dimostrato come la collaborazione sia fondamentale per proteggere la comunità e gli spazi verdi.
Informazioni aggiuntive sul Parco Regionale Urbano del Pineto
Il Parco del Pineto si trova nel settore nord-occidentale di Roma, tra la via Trionfale, via della Pineta Sacchetti e il quartiere Valle Aurelia. È una delle oasi più belle del territorio romano e comprende una vallata chiamata Valle dell’Inferno, che un tempo si estendeva fino alle Mura Vaticane e era caratterizzata da fornaci e calcare della Fabbrica di San Pietro. L’area era inoltre ricoperta da vigne e casali.
Nel parco si possono trovare tracce di circa due milioni di anni di eventi geologici, dal mare tropicale profondo alle eruzioni del vulcano Sabatino, attraverso le sabbie e le ghiaie. Alla fine del XVI secolo, Pietro da Cortona costruì una grande villa per la famiglia Sacchetti, che è andata completamente perduta.
Il patrimonio vegetale del parco è costituito da macchia mediterranea con uno strato arboreo dominato dalla sughera. Nel sottobosco sono presenti essenze quali erica arborea, cisto, lentisco, mirto e corbezzolo con splendide fioriture primaverili. La fauna è ricca e include il moscardino, il topo selvatico e la biscia dal collare.
Nel 1987 è stato istituito il Parco Regionale Urbano e il Piano di assetto messo a punto dal Comune di Roma nel 1989, prevede un’area di riserva integrale di 26 ettari.
Nel settecentesco Casale del Giannotto, via della Pineta Sacchetti 78, è attiva la Casa del Parco, una delle Biblioteche del Comune di Roma, dedicata alle tematiche naturalistico-ambientali e alla storia del parco.
Il parco offre un Sentiero Natura chiamato “Il Costone” e diversi punti di interesse, tra cui la Chiesa di S. Francesco d’Assisi (o S. Onofrio di Campagna), il Fontanile di Pio IX, Villa Sacchetti e Casali Torlonia, e il Borghetto dei Fornaciari.